[Si tratta solo di uscire dal guscio. Tutto qua. E una volta fatto quel piccolo sforzo, ogni altra grande impresa ti sembrerà più semplice, più raggiungibile. Conoscerai persone fantastiche che hanno i tuoi stessi gusti, che sapranno consigliarti e che saranno all'altezza delle tue aspettative. Realizzerai che non hai niente da perdere, ma tutto da guadagnare. Premi Invia."
Tratto da "Pep Talk to myself", un grande classico della letteratura per timidi.
Due gemelli cresciuti inseguendo la libertà – chi in cielo e chi in
terra, per mari stranieri salati quanto lo è l'invidia. La loro migliore amica
che in un attimo è già donna: cresciuta, sbocciata, bellissima. Questa è una storia
di anime gemelle. Tre. Una è di troppo. Una è un'assenza da inseguire e
riempire artificialmente, per endovena. Questo è un triangolo sentimentale che
non ha nulla a che vedere con i soliti. Non vuole cambiar forma, non deve. Che
senso avrebbe, poi? L'esordio di Tabata Baietti mi ha colto impreparato. Ho
chiacchierato con lei di libri, per email: era una ragazza intelligente, una
lettrice sensibile. Mi ha chiesto di leggere il suo, di libro, e ho detto di
sì. A scatola chiusa. In questa proverbiale scatola c'era una vicenda che, se
riassunta, avrebbe corso il rischio di essere uguale a troppe. L' unicità sta
nel modo in cui l'autrice la racconda. Lei, un narratore che sa e tutto vede. I
capitoli sembrano racconti di una collana di cocci e frammenti alla rinfusa.
Aprilo a caso, tu. Ti troveresti comunque davanti a qualcosa di bello. Il
linguaggio è nuovo, procede per parole chiave: bussa alle porte della scienza e
a quelle degli inferni danteschi. Uno stile asciutto, rapido, con la pecca di
essere po' troppo aforistico, forse. Sa fare della storia una creatura aliena,
ancora in fase sperimentale. E' un azzardo. Tabata ha una scrittura brutale, la
concitata frenesia degli horror. Scrive pagine oniriche, fumose, ebbre:
drogate. I simboli sono disseminati per strada, li raccogli, li metti nello
zaino e prosegui per il tuo cammino. Stranezze: il libro di Tabata ne ha fin
troppe: una più, una in meno, sai qual è la differenza? Tutto si rivela,
invece. Le righe costituiscono una lettera d'amore struggente, e lo
struggimento è dato da un estremo goodbye, my lover. Storia di anime
gemelle è un esordio che confonde e affascina. Ho capito alla fine. C'è
voluta pazienza. Fiducia. E' necessario lasciarti condurre da chi non conosci,
dove non conosci, per portarlo a termine. E non è vero che non bisogna fidarsi
degli sconosciuti. Ed è vero che non è mai troppo tardi. Il disegno complessivo
non emerge con la solita immediatezza, ma è il quadro astratto di un amore
tossico, come nel Candy con il compianto Heath Ledger. A non avermi
convinto, piuttosto, la scelta di un'ambientazione straniera. Un'America
esotica selvaggia, che ama sport e mete per noi inusuali. Non serviva. Si
aggiungono i contorni e non era necessario, quando c'era tanto – volendo – da
sottolineare e rimarcare, con una linea di pennarello nero o dettagli
accessori. Una toccante, adrenalinica e originale storia d'amore, dunque, ma di
cui una maga cattiva ha confuso le carte, in un Luna Park visto in sogno. Gli
amanti, la morte, la Regina di cuori. Un racconto drammatico ed estremo,
con una costruzione senza pari e lo stile che chi ha letto Forte come l'onda
è il mio amore - capolavoro - e I cavalli delle giostre potrebbe
davvero amare.
Pubblicato da Mr. Ink, che ringrazio per l'ennesima volta.
Leggete l'intero post, cliccando Pillole di recensioni #1: L'amore quando c'era (Gamberale), Storia di anime gemelle (Baietti).
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