martedì 25 aprile 2017

Nobel.

Sono una leggenda della diplomazia, la bilancia che mantiene la pace.
Sono il mediatore tra l'Unione Sovietica e gli Stati Uniti, ma mai nessuno si è accorto di quanti risultati positivi abbia portato a casa finora. Non c'è nessun Nobel, per me. Al massimo, un gatto.
Sono un mostro delle risoluzioni pacifiche, sono i corpi di Peace Keeping che funzionano davvero. Detengo il record per il maggior numero di crisi di nervi nella storia del mondo moderno, ma sono andato in terapia una sola volta. Ricordo che mi hanno fatto giocare con i Lego e mi hanno chiesto come mi sentivo.
Vivo in un costante 14 Ottobre 1962, coglione. Secondo te, come mi sento?
E non importa quanti anni ho, se sono stanco, se adesso non è il momento, il mio compito è evitare la Crisi e mantenere la Pace. Sempre.
Non posso tirarmi fuori dal gioco, perché sono io stesso il gioco.
Non posso schierarmi da una parte, perché finirei distrutto insieme a loro.
Qualcuno la chiama Mutual Assured Destruction, altri la chiamano Vita. La mia vita.
Sono il filo rosso tra Superpotenze. Sono il cuscinetto, il muro, l'Oceano Pacifico.
Sono il figlio di genitori divorziati.


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Vent'anni di esperienza nel settore.

sabato 14 maggio 2016

STORIA DI ANIME GEMELLE 2.0

 Perché ripubblicarlo?
Primo, perché lo devo al libro stesso. Credo in lui. Credo nel lavoro che ho fatto, nella fatica e nel tempo che ho impiegato a scriverlo. Sono convinta al 100% che meriti di essere venduto, e che valga la pena comprarlo.
Secondo, perché non si è mai visto uno scrittore che non abbia libri in vendita da qualche parte. E anche se Storia di anime gemelle ha già due anni alle spalle, sono fermamente convinta che non abbia esaurito il suo potenziale.

Cosa c'è di diverso?
Non è cambiata solo la copertina. A parte per qualche modifica di carattere sintattico al testo, di diverso c'è l'impaginazione dell'intero file (modestie a parte, molto più professionale rispetto alla versione precedente). Potrebbe sembrare un cambiamento banale, ma non lo è. Una buona impaginazione del testo, è fondamentale affinché il lettore si convinca che quello che sta leggendo non è robaccia. Unito a un buon editing, l'impaginazione è anche un modo per portare rispetto a colui, o colei, che compra il tuo libro. Giacché ti da fiducia, tanto vale dargli un prodotto che raggiunga le basilari caratteristiche di ciò che è generalmente riconosciuto come "libro": una buona crenatura dei caratteri, un font leggibile e un interlinea che non rasenti le dimensioni di un fiume in piena. Sono sicura che il mio lavoro non sia impeccabile, ma fate come me, e guardate al lato positivo della cosa: non ho studiato per fare questo lavoro, e nessuno mi ha pagato per farlo, eppure è venuto fuori un prodotto più o meno decente, direi.

Perché non ricominciare completamente da zero, anche con una nuova copertina?
Ci ho pensato. Una nuova copertina, del tutto diversa, magari con una foto di una ragazza voltata di spalle con i capelli al vento, o la foto degli addominali di un tizio, avrebbe potuto rilanciare le vendite del libro come se non ci fosse un domani, ma quelle copertine accattivanti rispecchiano davvero ciò di cui parla il libro? Per niente. E poi, tutto il marketing che ho fatto finora è basato sull'immagine del duck dive e non avrebbe senso buttare tutte quelle ore e tutta quella fatica nel cesso. In fondo, non si tratta di un nuovo libro, ma della sua versione migliore. Terzo: la vecchia copertina mi piace assai. Aveva bisogno di un restyling di colori, e soprattutto di font, ma non avrei mai potuto rincunciare a quella silhouette femminile immersa nell'oceano blu. It just makes sense.

È stato difficile auto-pubblicarsi?
Cazzo, sì. Non ho ancora capito bene come ho fatto ma, evidentemente, l'ho fatto. Grazie, Silvia, che mi hai un po' guidato fuori dal labirinto di KDP!

E il nuovo libro? Quello di cui hai postato il prologo, qualche settimana fa?
No comment. Chiedete al mio agente. O al mio terapista.

 
Love,
Tabby.

venerdì 25 marzo 2016

Alla me stessa di due anni fa

e ad ogni altro timido esordiente là fuori.

 

Non avere paura. Se hai scritto un libro dovresti sapere che, statisticamente, lo hanno fatto anche il barista sotto casa tua e il tizio seduto davanti a te in autobus. L’Italia è una paese di scrittori, per cui non sentirti sola. Quella di scrivere è una passione legittima che dovresti continuare a coltivare soltanto perché ti rende felice, ma non aspettarti che ti faccia diventare ricca. Raggiungere la notorietà è difficile, e raramente accade per merito. Sappi che la percentuale di lettori nel nostro paese, è inversamente proporzionale al numero di scrittori, e i pochi lettori che abbiamo dipendono per la maggior parte dalle scelte editoriali delle grandi case editrici di bandiera che, guarda un po’, sono anche proprietarie delle librerie più grandi.

Fatti leggere. Ma non dai tuoi parenti, la cui opinione vale, ma è sicuramente di parte. Fatti leggere da qualcuno che non conosci. Usa Wattpad, o altre piattaforme di scrittura e condivisione. Esci allo scoperto e non avere paura dei giudizi. Se scrivere è quello che davvero ti piace fare, ogni critica e considerazione servirà a farti crescere e a farti migliorarti sempre di più.

Fai le tue ricerche. Prima di pubblicare inizia a sondare il terreno. Sappi che il mondo dell’editoria è diviso in più livelli. In alto ci sono le grandi Case Editrici, molto più in basso ci sono le case editrici di media o piccola larghezza, e ancora più in basso, per qualche strano motivo, ci sono le piattaforme di autopubblicazione online. Non disdegnare a priori il self-publishing soltanto perché ti spaventa l'idea di fare tutto da sola: in America va per la maggiore e non sai che soddisfazione si prova a vedere il TUO libro in vendita, fatto soltanto da te e da nessun altro. Tuttavia, fai bene a considerare l'idea di pubblicare con una casa editrice perché siamo in Italia, e in Italia conta ancora il nome, e non il merito. Scegliere è compito tuo, ma non buttarti ad occhi chiusi. Quel mare è pieno di squali e riuscire a non farsi mangiare sarà difficile. Se le tue ricerche saranno abbastanza approfondite, scoprirai che la maggior parte delle case editrice medio/piccole non fanno editing, né promozione, si evince dunque che sarà compito tuo farle. Dove? Sui Social Network.

Inserisciti nel giro. Mettiti nell’ottica che prima o poi dovrai iniziare ad usare facebook o Instagram o Twitter, non più per scrivere cazzate o per pubblicare foto di gattini, ma per promuovere te stessa e il tuo lavoro. Su facebook scoprirai che esistono gruppi di scrittori e di lettori, ai quali dovrai unirti. Saranno molto utili per farti capire cosa legge la gente e cosa “va per la maggiore”. Questi gruppi ti faranno scoprire anche cosa scrivono i tuoi colleghi, che metodi usano per farsi conoscere e quali post funzionano meglio. Praticamente dovrai fingerti un’esperta di marketing. Sperimenta, prova, sbaglia e poi rifai tutto da capo. Ricorda: lo spam fine a sé stesso NON è utile. Non cadere in tentazione!

Chiedi informazioni. Ogni scrittore ha fatto le sue esperienze e ha qualcosa da raccontare. Chiedi, informati, nessuno ti chiuderà la porta in faccia perché siamo tutti molto orgogliosi delle nostre creazioni. Leggi i libri delle Case Editrici che ti interessano e valuta alcune cose come: la copertina, l’editing e l’impaginazione. Se ti sembra un lavoro sciatto, lascia perdere. Non accontentarti perché pensi che "tanto non sei nessuno". Adesso, non sei nessuno, ma un giorno sarai di certo qualcuno e allora vorrai aver puntato sempre al meglio. Leggi attentamente il contratto e se non hai capito qualcosa, chiedi, chiedi e chiedi. Non è che vogliono fregarti, è che tutti puntano a guadagnare e tu sei l'ultima ruota del carro. It's just how it works.

Buttati. Se andrà bene, ci avrai guadagnato qualcosa. Se andrà male, saprai come fare meglio la prossima volta. Impara da ogni errore che commetti, ascolta i consigli degli altri, valutali, ma non lasciarti mai condizionare. Rimani fedele a te stessa. E continua a scrivere.



Con affetto,
Tabby.