giovedì 19 dicembre 2013

A mind-blowing experience #1: Sharing a moment with a lizard.

I was there, and she was there, and we saw each other, and then, bam, we share a moment.

"Ha più paura lei di te, che tu di lei", mi dicevano sempre, quando il mio intero corpo si paralizzava alla vista di una lucertola. "Sei cento volte più grande di loro, di cosa hai paura?".
(Te lo dico io, di cosa ho paura! Hai mai visto "Visitors"?).
Comunque le dimensioni non hanno mai fatto la differenza, per me. Che fosse un cavallo, o una cimice, la sola vicinanza con queste bestie mi provoca un immediato bisogno di lavarmi. A volte riesco a gestirlo, altre volte no.
Quello che non ho mai capito, comunque, è come questi esseri potessero avere paura di me. "Cazzate!" dicevo, e poi me ne andavo, molto, molto lontano, credendo che fosse solo una scusa che usavano i miei genitori per farmi passare la fifa.
Poi successe.
Camminavo verso casa, in un giorno d'estate. E con "in un giorno d'estate" intendo: evitando i marciapiedi illuminati dal sole, perché sicuro come l'oro, che ci avrei trovato una lucertola!
Camminavo verso casa, ma poi mi distrassi, perché mia madre parlò e commisi l'errore di ascoltarla. Così, mi resi conto troppo tardi che mi trovavo sul loro territorio, un sentiero ben illuminato, proprio vicino a quelle crepe nella facciata del palazzo dove amavano rintanarsi.
E lei, la lucertola, stava proprio davanti a me, a due passi di distanza.
Fu in una frazione di secondo, che io vidi lei, e che lei vide me, ed entrambe ci immobilizzammo. Sapevo che avevo paura, per questo mi ero bloccata. Ma mi chiedevo perché anche lei stava ferma?
Capii che aveva paura esattamente quanto me. Dove dovevo andare? Cosa dovevo fare? Se mi fossi mossa, cosa sarebbe successo?
Sentii la sua voce, nel mio cervello, che mi diceva: "Calma...".
E io risposi. "Giusto!".
E lei mi disse. "É una situazione di stallo, ma possiamo risolverla!".
E io risposi. "Giusto!".
"Siamo esseri dotati di raziocinio, in fondo. Chi umano, chi animale!".
Concordai.
Allora lei mosse velocemente gli occhi, e disse: "Facciamo che io vado a destra, e tu a sinistra!".
Si pose il solito problema. "La tua sinistra, o la mia sinistra?" chiesi.
Lei sbuffò e disse. "Andiamo entrambe a destra, ok?".
Annuii.
"E facciamo in modo che non succeda mai più!" disse.
"Mai più!" promisi.
"Allora... addio!".
Ci muovemmo allo stesso momento, come ci eravamo bloccate. Lei ritornò nelle sue crepe nel muro, io continuai a camminare verso casa.
Assurdo. Avevo appena condiviso un pensiero con una lucertola.