Scrivo,
principalmente, perché
la mia salute mentale lo richiede.
Scrivo
perché le mie dita hanno bisogno di premere tasti a ripetizione, per
non congelarsi anche a ferragosto.
Scrivo
perché è quello che so fare meglio. Il che, la dice lunga sul resto
delle mie abilità.
Scrivo
perché prima di addormentarmi, immagino storie, invento personaggi,
costruisco conversazioni che avvengono tra gente mai esistita,
escogito situazioni ed eventi in cui io mai mi troverò.
Scrivo
perché la mia vita non mi basta. Voglio vivere le vite anche dei
miei personaggi.
Scrivo
perché se no mi dimentico le cose. Tipo, i vicini mi devono ancora
dieci euro per le ripetizioni che ho dato al figlio. Me li devono da
due anni, ormai, e io non me lo sarei mai ricordata se non l'avessi
scritto su un post it.
Scrivo
perché un giorno mia madre, rispondendo a una domanda di quei test
sulla personalità che trovi nell'enigmistica, disse che, per una
donna, guadagnarsi da vivere attraverso il lavoro della propria mente, sarebbe il massimo dell'emancipazione. Non so
se lo pensa ancora, ma io si. Non ho mai dimenticato le sue parole.
Scrivo
perché non so parlare in pubblico. Cioè, so parlare in pubblico, è
l'imbarazzo che mi frega, e le guance bordeaux. Non sto scherzando. É
una malattia seria, si chiama eritrofobia. E si, baso le mie
conoscenze mediche su Grey's Anatomy e Google.
Scrivo perché
odio telefonare. Quindi grazie Whatsapp!
Scrivo per lo
stesso motivo per cui mi piace leggere. Navigare con la fantasia. E
andare molto, molto lontano.
Scrivo perché è
quello che vorrei fare nella vita. Ma non l'ho mai detto a nessuno,
al massimo l'ho scritto.