martedì 28 aprile 2015

Ode al pivello

Cosa è giusto aspettarsi da un esordiente di una piccola casa editrice o self published?
Un capolavoro nascosto? Un gioiello della letteraura? O magari un work in progress? Qualcosa di ancora acerbo, ma con buone possibilità di maturare. Il fatto di essere esordienti può giustificare la mediocrità? Dovrebbe esistere un diverso metro di giudizio per valutare le opere dei nuovi arrivati rispetto a quelle dei veterani? Cioè... le cinque stelline per Stephen King valgono come le cinque stelline per Tizio Caio Qualunque? 


È facile diffidare di noi pivellini, perché non sai mai cosa aspettarti dai nostri lavori.

Non c'è nessuna recensione che possa assicurarti che leggerai un buon libro. Delle cinque stelline, poi, confesso che non mi fido, perché ho sempre il sospetto che siano quelle degli amici o dei familiari. [Magari oneste, ma comunque di parte.] Non c'è un grande nome dell'editoria sulle nostre copertine, a garanzia del fatto che, almeno a qualcuno, magari a milioni di lettori dall'altra parte del mondo, quel libro è piaciuto. Ed è raro trovare le nostre opere sugli scaffali o nelle vetrine delle grandi librerie. È raro perfino trovarli negli store online!
Compri i nostri libri a scatola chiusa, quasi per caso, e poi speri che, almeno, siano scritti in italiano corretto.
A volte rimarrai deluso, certo. Come in tutti i mestieri, c'è chi è bravo e chi lo è un pò meno.
Altre volte, invece, ti accorgerai che quei due o tre euro che hai investito, li hai spesi bene; e che quel grande nome dell'editoria che manca in fondo alla copertina, alla fine, non è così importante.
Non leggerai l'Ernest Hemingway della nostra generazione, o magari si. Te lo auguro! (Mandami il link, nel caso!).
Leggerai una storia, nata dalla penna di un Tizio Caio Qualunque, che magari ha passato nottate intere a scrivere le stesse frasi in decine di modi diversi, perché c'era quel qualcosa che proprio non suonava bene.
Leggerai una storia, nata dalla sola fantasia di un Tizio Caio Qualunque, che magari, dopo la notte passata al computer o sulla sua macchina da scrivere, si è alzato, la mattina, ed è andato a lavorare sul serio.
Leggerai Tizio Caio Qualunque, mi spiego? Non il suo editor, non il suo ghost writer, ma Tizio e basta.
 

Per concludere: cosa è giusto aspettarsi da un esordiente?
Genuinità.
 



Scritto da una esordiente di una piccola casa editrice.
[Onesta, ma comunque di parte.]
 

Per #ilmaggiodeilibri  #LeggiUnEmergente.