martedì 22 luglio 2014

Recensione "Storia di anime gemelle" su Oubliette Magazine.

[Grazie, Daniela.] 

Storia di anime gemelle romanzo d’esordio di Tabata Baietti, è un racconto scritto in uno stile molto particolare, quasi poetico, giocando con le metafore, le emozioni, la simbologia e i ritmi di parole che sembrano musica, musica che viene cantinellata in ogni suo attimo, anche attraverso note silenziose.

Già dal titolo si prova a comprendere di cosa parli il romanzo, ma non bisogna confondere il vero scopo dell’autrice, perché in questo contesto, “anime gemelle” non vuole rappresentare il significato più arcaico, più noto del termine bensì, come specifica anche la stessa autrice negli “Hints e Tipps al romanzo” pubblicati all’interno del suo blog, si vuole intendere quel rapporto che unisce due fratelli gemelli e non che condividono ogni emozione, ogni esperienza, ogni pensiero della propria vita come un’unione d’insieme, come un tutt’uno, incapaci di dividersi, di spezzare quel legame.

Contemporaneamente, “anime gemelle” possono essere anche persone che condividono un rapporto intimo di amicizia, un’amicizia tra un uomo e una donna, come ad esempio, quello vissuto tra i due protagonisti, Matt ed Heidi, che seppur provando sentimenti diversi, fanno di tutto per non avvicinarsi troppo tra di loro per rispetto dell’altro protagonista, Sam, con cui entrambi hanno un rapporto intimo di anima gemella, appunto. Anzi, cercano di capire come congiungersi a lui, sapendolo “angelo del cielo”, andando avanti, ovunque li portino le loro strade, sempre cercando un modo per unirsi alla loro anima gemella diventata, come si è visto, angelo.

Altra particolarità, lo si nota nei titoli di ogni capitolo, scritti in lingua inglese e ispirati da alcuni film che la scrittrice ha apprezzato, ma anche dalla colonna sonora di questi film, diventati parti integrante del suo scrivere, del racconto. Qualcosa che rimane dentro, tendendo, quindi, a descrivere questi piccoli attimi come musica in sottofondo. E, soprattutto, nell’immagine di copertina, raffigurante una persona su una tavola da surf, nell’atto di un “duck dive”, l’attimo di sopravvivere all’arrivo dell’onda prima di surfare… .

È tuttavia un racconto malinconico, ma diverso da tanti altri, perché l’autrice tende a raccontarlo, come già spiegato, come un inno poetico, un modo per celebrare la vita piuttosto sobrio, piacevole, colorato non solo di bianco e nero, ma anche di colori pastello, di odori che si mischiano tra loro, di voci che entrano dentro e urlano in sottofondo la propria voglia di libertà, di sopravvivenza.

Insomma, un forte desiderio di andare avanti, di lottare per i propri desideri, come sta capitando alla ragazza, che ha visto nella morte delle sue anime e nella sua vittoria contro un’infanzia violata, un modo per andare avanti, per ricominciare a sognare. Una celebrazione alla vita, racchiusa in una nuvola di malinconia. 

Lo stesso si incontra anche quando ci si imbatte nella figura di Matt, che seppure viene descritto nei suoi deliri da tossicodipendente, vuole esprimere un forte desiderio di vivere, di celebrare il suo amore per la ragazza e per il fratello, anche attraverso questi attimi, perché il suo amore per loro è tutto. Farebbe di tutto per loro, pur di vederli felici. Artefice di quel destino che unisce o divide, non fa differenza,  l’unico scopo della sua vita è unirsi sempre di più alle persone che per lui rappresentano la vita, l’amore, la sua unione di eclissi. La sua anima gemella, insomma.

Un romanzo, particolare che merita di essere letto e apprezzato. Stile giovanilistico, poetico e spontaneo, lontano dai soliti linguaggi, dai soliti modi di raccontare. Modestamente, ricorda un po’ lo stile che usavo e tuttora uso io nei miei esperimenti di scrittura, nel mio modo di raccontare. Mi è piaciuto anche per questo, mi ha aiutato a ricordarmi di me, di quei sogni che colorano la mia vita, di quei racconti che stavo sperimentando, non solo nella mia arte poetica, ma anche in quella prosaica.

Il mio augurio è che la scrittrice continui nel suo cammino, raccontando attraverso questi colori di vita, con l’allegria e la spontaneità che fanno parte del suo ritmo, del suo essere.

Scritto da Daniela Schirru per Oubliette Magazine.com.
Leggete l'intero post, cliccando "Storia di anime gemelle", primo romanzo della scrittrice esordiente Tabata Baietti.